Durante il lungo periodo del lock down, quando davvero siamo stati presi tutti alla sprovvista, altro che Grande Fratello, quando restare a casa ad un certo punto non è stato più un piacere, ma una forzatura, quando per tre lunghissimi mesi, siamo stati prigionieri nei nostri castelli, quando la Scuola ha chiuso, lasciando migliaia di bambini e ragazzi a casa,
ma ci pensiamo mai, a cosa ha significato chiudere le scuole di tutta Italia? Nidi, Infanza, Primaria, Secondaria di Primo e Secondo Grado, Università …
Tutti a casa!!!
Poteva essere una condizione alienante, ma invece ce l’abbiamo fatta, la Scuola non si è fermata, ci siamo subito attivati con la Didattica a distanza, la ormai famosa Dad … in quel periodo, ci incontravamo, felicemente, a volte assonnati, ogni mattina e se anche, solo attraverso un monitor freddo e distaccato, noi c’eravamo, precisi e puntuali, forse in pigiama ma c’eravamo.
È stato fatto tutto con partecipazione attiva da parte degli studenti e ovviamente nostra, personalmente sono orgogliosa di tutti i miei alunni e vi voglio mostrare alcuni lavori realizzati dai ragazzi delle allora classi Seconde del Comprensivo di Difesa Grande,
mentre eravamo tutti a casa
Sono dei video che hanno montato da soli, per partecipare ad un Concorso scolastico, dove si chiedeva di realizzare dei lavori che spiegassero come stavano vivendo questo epocale periodo storico
“La Scuola, la vita, ai tempi del Coronavirus”
gli elaborati sono stati svincolati dalla Commissione esaminatrice solo qualche giorno fa, ecco perché li posto pubblicamente solo ora.
L’idea è stata quella di costruire, il proprio spazio casa, vissuto durante la Dad, dove e come passavano il tempo, da dove si collegavano e come vivevano questo assurdo momento, tra studio e passatempi, rigorosamente tutto in casa.
Per me, sono stati bravissimi, sono stati capaci di realizzare dei mini ambienti davvero in modo particolare e dettagliato, sono partiti da una scatola di scarpe e hanno fatto tutto il resto, utilizzando solo quello che avevano a disposizione a casa, non potendo reperire alcun materiale, in quel momento, non si poteva acquistare null’altro che non fossero alimenti o farmaci.
Non hanno vinto nessun premio e neppure ricevuto una menzione speciale, niente riconoscimenti, ma non ha nessuna importanza, hanno partecipato, si sono messi in gioco esprimendo le loro emozioni e questo per me vale più del risultato, finale,
so quanto ci hanno lavorato, siamo stati tutti continuamente in contatto, abbiamo fatto molto in rete da remoto, tramite Registro, Classroom, Meet, Mail, persino Wathsapp, si sono confrontati continuamente, inviavano foto, chiedevano conferme, per me sono stati grandi, non tralasciando il fatto che, avevano solo 12 anni …
Ne posterò solo qualcuno, a caso, in tutto ne sono più o meno 40, cosa impossibile, e allora …